Suma, un uomo un perché

I vomitoriali del servo per eccellenza

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    La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce

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    e dopo la rubrica dei nitriti del telecavallino (cit.) pellegatti, ecco le perle dell'altro leccaculo per antonomasia, il direttorissimo mauro suma

    Jovetic al City: Carlitos non tradisce. Da Lucio ad Ambrosini: scopri le differenze. Poli: alla Samp dal 2006, l'Inter che centra? Robinho e il Milan: forza contrattuale e risorse che si liberano

    Adriano Galliani è stato oggetto di tutto un florilegio di sfottò, vignette e composizioni "floreali" su facebook per aver detto, lontano dalle telecamere, nella notte fra il 10 e l'11 Giugno, a tarda ora, ad un ristretto gruppo di giornalisti, la frase "Carlitos non tradisce". Da quel momento e per quella frase, Tevez, il ventinovenne Tevez reduce da una paio di stagioni tutt'altro che esaltanti, è diventato bello, mediatico, biondo e con gli occhi azzurri. Lo stesso Galliani una settimana dopo, una volta appurate le cifre delle commissioni scese in campo nel frattempo, ha ribadito tre volte che se non fosse partito Robinho il Milan non avrebbe potuto andare andare su Tevez e che se qualcuno era invece determinato ad andare sul giocatore che ci andasse pure perchè, senza cessioni, il Milan non poteva fare seria concorrenza nell'operazione. Ma la stragrande maggioranza dei giornalisti di mercato, compresi i pochi diretti in carriera da direttori illuminati, non sono riusciti a prender nota, non hanno aggiornato l'agenda e sono rimasti abbarbicati alla vecchia frase del non tradisce. Galliani l'aveva abbondantemente superata e rettificata, in maniera molto seria (chiedere il filmato a Sky, please) e senza teatrini, ma nessuno si è abbassato, dall'alto della propria professionalità, a tenerne conto. Detto questo, eccoci a Juvetic. Si proprio lui, Juvetic. Se Galliani avesse detto Tevmilan, apriti cielo...ma se l'ottimo direttore Marotta dice Juvetic e poi il campione slavo va al City, nessuno fiata. Non credo che sia perchè nel Milan non ci sono giornalisti di area che vanno all'aeroporto a chiedere l'autografo al nuovo acquisto a parametro zero. Credo che sia semplicemente, e non me ne voglia Giuseppe Marotta degno di simpatia umana e stima professionale, che Galliani sia un peso massimo mediatico e gli altri un po' meno. Del resto il Milan non ha bisogno di farsi dire dal magnate indonesiano che una società di calcio deve essere forte e brillante nell'entertainment per catalizzare, ad esempio, che so, sponsor e fatturato. Il Milan lo sa e ne gestisce oneri e onori, non tradisce e Juvetic. Il quale Juvetic, non lo ha scritto Suma ma un giornale serio, era arrivato prima di Tevez nella classifica dei desideri di Conte. Il tecnico di un Club che fa i fatti, non c'è dubbio, tranne che per Juvetic. Capita qualche volta di perdere qualche fatto concreto per strada, non è la fine del mondo. La vita continua.

    Era nell'aria che il mancato prolungamento contrattuale di Massimo Ambrosini avrebbe scatenato regolamenti di conti mediatici e attacchi violenti. Spiace. Del resto il cenacolo di glorie e di poeti che loro sì che lo sanno come si fa il Milan mica Galliani, era destinato prima o poi ad allargarsi. A tutti loro, depositari di una sensibilità irraggiungibile da Galliani e figurarsi quindi dal sottoscritto, mi permetto solo sommessamente di far notare che lo stesso Galliani Adriano si è scusato con Ambro ai microfoni di Milan Channel (registrazione disponibile, oh yes) per il modo in cui si è arrivati, dopo giorni combattuti, alla comunicazione della decisione e che il 30 Giugno 2013, ultimo giorno del contratto di Ambro, il Milan ha acquistato una intera pagina della Gazzetta dello Sport e ringraziato Massimo come si fa con i grandi generali. Quindi, sia chiaro, nessuna sbadataggine. Titubanze e affetto sì, ma nessuna sbadataggine. Adesso veniamo alle dichiarazioni dell'Ambro fiorentino. Intanto a Milanello sono passate via tranquille. I suoi ex compagni lo ricordano come un ragazzo a cui voler ancora assolutamente bene anche se nella sua ultima stagione rossonera era un po' stanco fisicamente. Da parte nostra, lo stesso rilievo che facemmo a Lucio. Ma perchè che la Fiorentina meritasse la Champions, Ambro non lo ha detto quando era al Milan? Non c'è niente di male, è un pensiero non sanzionabile. Poteva dirlo qui, non dirlo appena arrivato là. Come Lucio, che la Juventus meritasse lo Scudetto 2006 perchè lo ha detto a Torino e non a Milano? Le domande sono domande, i giocatori sono giocatori. Non facciamone un dramma.

    La Gazzetta pubblicava nella posta dei lettori di questi giorni una lettera stizzita sul fatto che Galliani sia ossessionato dall'acquistare sempre giocatori ex interisti, ad esempio Poli. Ho letto e riletto più volte. Poli??!! Ma Poli era stato conteso dal Milan alla Samp nell'estate 2006, era andato alla Samp dove è rimasto per 5 anni, è stato in prestito all'Inter per un anno, ripeto in prestito, e poi è tornato alla Samp dove ha giocato l'ultima stagione a ottimi livelli. Ma in base a quale criterio logico e a quale regolamento contrattuale, un giocatore è interista se il contratto di trasferimento della comproprietà lo siglano Samp e Milan. Che centra l'Inter? L'Inter aveva preparato la camera d'albergo a Pinzolo nell'estate 2012 per Poli e mentre Andrea stava per raggiungere la località montana, appena acceso il motore, gli veniva detto che non rientrava nei piani. Meglio Gargano e Mudingayi. E Poli è rimasto di totale proprietà della Samp. Uno così è un ex interista? Non so, ditemi voi. Ormai dal calcio sono abituato a contemplare ogni tipo di aberrazione, ma questa è proprio forte. Poli giocava nella Samp, era di totale proprietà della Samp, eppure il diritto divino era dell'Inter. Thohir vuole espandere, globalizzare, sprovincializzare: Auguri!

    Il calcio italiano sta cedendo Cavani, Juvetic, Marquinhos, punta a cedere Marchisio, Ranocchia, Hernanes e qualche altro. E' la dimostrazione che tutti devono cedere per acquistare. Ma Galliani è l'unico che lo dice apertamente. Si legge qua e là che il mercato del Milan è da Cesena. Massimo rispetto per l'allegra brigata romagnola che ha avuto fra l'altro il merito storico di lanciare nel grande calcio lo stesso Ambrosini. Peccato però che il Cesena nell'anno solare 2013 non abbia acquistato Mario Balotelli. Sempre nell'anno solare 2013 il Milan ha riscattato il nazionale colombiano Zapata, ha acquistato il nazionale azzurro (gol a Bologna il 31 Maggio scorso) Andrea Poli, acquistato il nazionale Under 21 Saponara, ha inserito in rosa giovani di prospettiva come Vergara e Cristante, ha riacquistato spendendo la metà per il prossimo semestre un giocatore di grande qualità come Robinho liberando qualche risorsa, non moltissima roba ma qualcosa, per Honda. Che a Milanello aspettano, definendolo "tanta roba". Mi spiace che il Milan non sia all'altezza delle prodezze e dei miracoli di mercato che il Cenacolo avrebbe certamente fatto. Ma, per il momento, ci si può accontentare. Cessioni dei propri big? Nessuna. Il playoff di Champions League, in fondo, è meglio prepararlo così.
     
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    Quante idiozie, quanta spazzatura.
    Dica a Galliani di tacere sull'affare Tevez, perchè mai ho visto un dirigente fare una figura così barbina.
     
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    RIACQUISTARE ROBINHO??????????AHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

    TANTA ROBA HONDA??????????????AHHAHAHAHAHAHAHAH
     
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    Ridicolo... Difende le figuracce fatte con Tevez ed attacca Ambrosini (paragonandolo ad un Lucio qualsiasi) per non ammettere che i tempi in cui le cose funzionavano veramente bene sono passati e sepolti da un bel po'...
     
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    Non poteva Mancare l'ultimo acquisto.... Robi Robinho :ave: ...Grazie Brescidende :ave: W il Condor :ave:
     
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    La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce

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    Pizarro: tutti sullo stesso piano. Honda: si lavora su due canali. Ischia: le squadre a strisce contro il Napoli

    La settimana che si chiude fra oggi e domani era iniziata col botto. David Pizarro, persona da sempre serena e ottimo giocatore di calcio, uno di quelli che a pallone ci sanno giocare davvero, è tornato a più riprese sul finale della scorsa stagione, soccorso amorevolmente dalle impaginazioni grafiche con foto che immortalavano un braccio di De Rossi in Fiorentina-Roma. Tra cose strane e scherzetti, il regista cileno è andato giù pesante, con evidente riferimento al Milan, sull'esito finale dell'ultimo Campionato di A con il Milan terzo e la Fiorentina quarta. Il Corriere della Sera non gliele ha mandate a dire: se sa, parli. Non c'è stato un seguito, con la società viola che è stata saggiamente e prudentemente lontana dalle tesi del proprio tesserato. Ovvio ed evidente che in casa viola le dichiarazioni di Pizarro trovino sponde e conferme, ma ciò che conta nel calcio non è ciò che legittimamente ognuno pensa in cuor suo ma quel che si dice in sede ufficiale. E ufficialmente la Fiorentina non è intervenuta, non ha alimentato. Bene. Ma il problema in vista della prossima stagione permane. L'appello di Pizarro verrà o meno raccolto? Essere più potenti per non essere danneggiati, concetto di cui si occupò peraltro la Corte Federale nel 2006: è forte il punto toccato in quelle dichiarazioni. Chiaro e trasparente che lo spirito di Pizarro fosse lontanissimo dai veleni di Calciopoli, ma la materia di riflessione non manca. Il primo assaggio, il seguitissimo Trofeo Tim, è stato incoraggiante in questo senso. L'arbitro Gervasoni è stato sereno: quando si è trattato di dare rigore al Milan contro la Juve lo ha fatto senza retropensieri, quando si è trattato di espellere Cristante contro il Sassuolo, ha usato la stessa mano. Rigori ed espulsioni, già, il filo sottile dell'ultima parte della scorsa stagione chiamato in causa da Pizarro. Fermo restando che a Firenze la penseranno diversamente, Fiorentina-Milan del 7 Aprile è andata così: Milan in gol, annullato; Milan in vantaggio con Montolivo che strappa palla proprio a Pizarro; Jovetic che recuperato all'ultimo non riesce a incidere e Viola senza occasioni nel primo tempo; Milan che in vantaggio vede El Shaarawy fermato da Tomovic mentre è lanciato a rete; espulsione discutibile che cambia la partita e che genera 2 rigori a favore della Fiorentina (il primo generoso) e 2 rigori negati al Milan (il secondo netto con un mani di Roncaglia uguale in tutto e per tutto a quello di De Rossi). Dopo quella partita ,costata a Balotelli 2 giornate di squalifica, il Milan ha finito in 10 contro il Napoli per l'espulsione di Flamini, in 10 contro la Roma per l'espulsione di Muntari e in 10 a Siena per l'espulsione di Ambrosini (seguita da quella di Terlizzi), nella quale Siena sull'1-0 per i toscani (grande partita da parte loro) El Shaarawy venne fermato davanti al portiere per un fuorigioco inesistente. Insomma, non solo rigori al Milan e non solo decisioni pro-Milan. La prossima stagione si riparte tutti da zero, su questo non si può non essere d'accordo. La Fiorentina, e lo sarà, deve porsi l'obiettivo di essere potente sul campo. Fuori dal campo, tutti sono e devono essere sullo stesso livello.

    Keisuke Honda, l'Hamsik del Sol Levante. E' veloce, frizzantino al punto giusto. Ottima tecnica, è stato il migliore in campo nell'ultimo Giappone-Italia di Confederations Cup. E' un'obiettivo di campo, di sostanza. Non di marketing. Vale la pena lavorarci anche più a lungo di quel che si era preventivato. Leggo che l'attuale fase della trattativa verte sulla sensibilizzazione del CSKA Mosca da parte dello stesso Keisuke. Vero. Ma milanisti veri stanno lavorando anche per consentire al Milan di potenziare per quel che è possibile l'offerta al grande club russo. E' un ottimismo di lavoro quello di casa rossonera. Gli sponsor che possono aiutare non nascono dal nulla, ma da lavoro di chi ama il Milan da sempre. Lo stesso spirito che, ad esempio, ha sempre avuto Milan Channel che, mi permetto di ricordare, è nato il 16 Dicembre 1999, giorno del Centenario del Milan, con lo scopo di essere il Canale ufficiale del Club su tre fronti: supportare la squadra e la Società, rinfrescare con emozioni continue la storia rossonera e la gioia di essere milanisti, avvicinare il più possibile il pensiero dei tifosi rossoneri alla squadra e alla Società stesse. Tutto dichiarato e tutto fatto, da 14 anni a questa parte. Fronte Massimo Ambrosini, compreso. Con il Capitano degli ultimi anni c'è stato nei giorni scorsi un chiarimento privato. Si è sentito toccato dal paragone con Lucio e me ne sono scusato. Il riferimento era sdrammatizzante, sul tono che a volte hanno le dichiarazioni dei giocatori nuovi arrivati nelle rispettive squadre, ma Lucio rispetto ad Ambro è stato una meteora in casa nerazzurra che si è occupata di grandi questioni probabilmente più grandi di lui, mentre Massimo, bandiera e non meteora, ha detto cose sulla qualità della Fiorentina che avrebbe detto anche se fosse rimasto al Milan. In questo senso molte dichiarazioni degli ultimi anni di Ambro testimoniano la sua onestà intellettuale. C'era comunque amarezza in quelle frasi, ma questo è umano e comprensibile. La stessa amarezza che hanno provato Rino Gattuso e Pippo Inzaghi e su cui poi sono tornati. Come ci tornerà nel medio-lungo periodo, anche Ambro. L'amarezza è un sentimento vivo e trasparente. Molto più umana, molto migliore di chi non la prova, non la esterna e trasforma tutto in trame sotterranee. Trame silenziose, oblique. Inutili. Le trame di chi contamina con la furbizia la propria intelligenza.

    E' estate, c'è il sole, fa caldo, viva la vita. Mi trovo a Ischia dove assisto ad un fenomeno godibilissimo per chi ama il calcio e le dinamiche psicologiche dei tifosi. Qui, nell'isola verde, i tifosi milanisti, juventini e interisti sono "alleati". Sì proprio così, incredibile dictu. Alleati fra loro perchè "spaventati" dal Napoli: speriamo non prendano anche Verratti, se no chi vive più... Il tifoso partenopeo è delizioso quanto esuberante, rumoroso, pieno della propria squadra. E la campagna acquisti mostruosa che sta facendo il presidente De Laurentiis, sta gonfiando in maniera poderosa il petto dei tifosi azzurri. Ma a Ischia, che come tutte le isole, penso a Malta ad esempio dove il calcio italiano è seguitissimo, c'è una spaventosa fame di calcio, non ci sono solo i tifosi del Napoli. Ci sono anche quelli delle grandi storiche del calcio italiano, ci sono Club organizzati di Milan. Juventus e Inter. Lo scorso 18 Luglio si è tenuto, al Parco Termale Castiglione, tra Casamicciola e Ischia, il Raduno dei Milan Club della Campania. Per farla breve, i tifosi delle tre squadre a strisce hanno paura di quelo che potrebbe succedere loro, si parla di sfottò e nulla più ovviamente, se il Napoli dovesse vincere lo Scudetto. A proposito di Napoli, nessuno sa se Callejon e Higuain potranno davvero far meglio di Lavezzi e Cavani, ma quando le cessioni generano acquisti scocca la scintilla della novità e tutto si elettrizza. Ma anche tenersi i propri Balotelli ed El Shaarawy, lo scrivo perchè dopo tanti anni penso di conoscere al volo le obiezioni dei tifosi del Milan, può rendere ugualmente forte una squadra e vederla, come sempre è accaduto, negli ultimi cinque anni, nei primi posti del Campionato. Intanto il tramonto ischitano rende vivida la visione della terra ferma e di quella Napoli che è pronta ad impazzire per il Pipita (Din don...) e che minaccia di perseguitare i milanisti, juventini e interisti dell'isola. Viva il calcio.
     
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    ma stiamo prendendo honda o savicevic?Ma vafancul suma
     
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    Suma è solo uno yes man che salvaguarda il suo posto di lavoro
     
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    La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste, e come niente... sparisce

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    Napoli, Jackson Martinez non viene. Ljajic-Honda: le trattative sono lunghe per tutti. Juve: partenze, prime ammissioni per Marchisio

    Il fruscio dei soldi nelle casse sociali è un bel sentire, fa un bell'effetto. Il Napoli dopo le partenze di Lavezzi e Cavani sente aria fresca nel bilancio, si nutre dell'affetto dei tifosi e prova a cavalcare l'onda. Legittimo, normale. Corretto. Ma deve farlo senza esagerare e stando nelle righe. La ridondanza non va bene, è come il troppo che stroppia. Dunque: il Napoli ha puntato forte su Higuain, ha Pandev, Insigne, Martens e Callejon. Sugli ultimi due personalmente ho qualche dubbio, ma questo non interessa a nessuno. E il punto non è questo. Ma: se hai puntato, e a questo punto devi crederci, sull'ex Psv e sull'ex Real perché andare anche su Jackson Martinez? Il quale costa un sacco di soldi, viene da un campionato molto diverso dal nostro ed è vicino al 27 esimo compleanno, ovvero è esploso tardi e non è di primissimo pelo. Non sono dubbi cercati apposta, ma sono considerazioni che vanno fatte e che si rivelano tanto più consistenti quanto più emerge la verità sul giocatore. E cioè, alla fine Jackson Martinez in Italia non ci viene. I suoi compagni di squadra, al Porto, lo danno per certo a chi li interroga. Napoli strabocca d'entusiasmo e questo è bellissimo, ma uno come Jackson Martinez, alla sua età e fresco di stagione della consacrazione arrivata un po' in là negli anni, non è propenso a staccarsi dalle sue certezze. Per il Napoli non sarà un problema, la vita continua. Ma prima si stacca da questa prospettiva e, probabilmente, meglio è.
    Dice il tifoso milanista: ma perché le nostre trattative sono sempre lunghe e difficili, sul filo del milione? Rispondo: perché è il calcio della crisi, caro fratello rossonero. E non sono lunghe e difficoltose soltanto le nostre, ma anche quelle degli altri. Qui di fulmineo ci sono solo le trattative con le società straricche degli sceicchi, tutte le altre vanno vissute come le processioni estive in tanti comuni dello splendido Sud del nostro Paese: due passi avanti e uno indietro, a volte anche uno avanti e due indietro. Se ci sono giorni della verità e tanti intoppi per Isla all'Inter, idem per Zuniga alla Juventus, lo stesso per Gilardino e Borriello fra Roma e Genoa, perché non dovrebbe essere così anche per Ljajic e Honda? Perché è così e sarà così anche per Ljajic e Honda. Negli editoriali su TMW di qualche mese fa, le prime tracce su questi due giocatori sono apparse proprio qui. In uno di questi, mi permettevo di far notare, controllate pure..., che Cerci non era nei piani del Milan e che invece Ljajic piaceva molto tecnicamente. Oggi ci siamo. C'è l'offerta. Che è la parola iniziale, sia ben chiaro, non quella finale. Oggi Ljajic è un giocatore della Fiorentina e Honda un giocatore del CSKA Mosca. Entrambi nei rispettivi Club, senza se e senza ma. Per entrambi non si faranno follie e si rispetterà il dialogo con le due società. Ma il Milan proverà a prendere entrambi. A chi si chiede cosa sia cambiato nella politica rossonera del pareggio di bilancio e dell'uno che entra per uno che esce, la risposta è niente di sostanziale. Ma il calcio è il calcio. L'infortunio di Robinho a Valencia ha smosso le acque e Adriano Galliani ha rotto gli indugi. Adriano Galliani ha una voglia pazza di migliorare il Milan, perché vuole un bene infinito al Milan. Sarà lunga, sarà dura, ma il Milan ci proverà fino alla fine. Su entrambi i fronti.
    Alla fine Claudio Marchisio resterà alla Juventus. Ma i bene informati di casa Juventus, a qualche mia allusione sulla presunta incedibilità del Principìno, non mettono la mano sul fuoco. Marchisio ha un valore di mercato molto alto e non verrà mai svenduto. E con ogni probabilità neanche venduto. Ma quanto ci permettevamo di sostenere qualche settimana fa, e cioè se arriva l'offerta giusta Marchisio potrebbe anche partire, ci sentiamo di confermarlo. Senza certezze e con i piedi di piombo, ma lo facciamo. Del resto la Juventus ha speso molto in questo mercato, partendo da una situazione di bilancio già passiva. I prezzi dei propri attaccanti non sono altissimi, perché il mercato sa che, dopo Tevez e Llorente, la Juventus "deve" vendere. E quando il mercato ti guarda in faccia in questo modo conoscendo le tue esigenze e le tue necessità, le valutazioni economiche ne risentono. E qui torniamo a Claudio Marchisio. Ecco, lui è fuori dalla fascia dei Vucinic, Quagliarella e Matri, tutti e tre ottimissimi giocatori naturalmente, ovvero da quella tipologia di giocatori che l'ambiente calcistico si aspetta che la Juventus proponga. Marchisio è un caso a parte, con una quotazione a parte. La Juventus non ha trattative in corso e più passano i giorni più diventa difficile sia monetizzare sui giocatori chiave che piazzare qualche giocatore in esubero. Tutto questo è chiaro e cristallino, ma lo spettro delle possibilità è sempre molto ampio sul fronte bianconero soprattutto in uscita. Non solo, perché la Juventus cerca anche un esterno. Ma a maggior ragione, dovendo fare un altro acquisto, qualcosa o qualcosona in uscita dovrà pur accadere.

    gran bel fiume di parole vuote. napoli e juve comprano e il buon suma va a cercare tutti i difettucci delle loro operazioni, creando giustificazioni su giustificazioni per chi invece non lo fa. "alla fine quelli per aver comprato quello snobbano quello e dovranno vendere quell'altro"... ma alla fine la domanda è sempre la solita: perché tutti comprano col rischio di sbagliare e c'è sempre una società che fa la pidocchiosa pure con gli spiccioli?
     
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    l'unica cosa positiva degli articoli di suma è che dal titolo capisci già le boiate che ha scritto, così puoi evitare di leggere.. coglionazzo
     
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  11. *ilCapitano*
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    Classico soggetto a cui al massimo puoi sfornare un bella cagata sulla scrivania....
     
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    Resta un dipendente dell'A.C. Milan, il resto è ovvio.
     
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  13. Herbert Kilpin
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    Di sicuro è un coglione di proporzioni bibliche sta di fatto che come tifoso è molto più tifoso di altri.
    Metti caso che scendiamo in B, molti andrebbero al mare la domenica lui di sicuro no.
    Poi di sicuro è un leccaculo perlomeno coerente altri redenti ora sono la Santa Inquisizione dopo aver mangiato ad occhi chiusi nel piatto x anni.
     
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  14. stre7_1899
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    suma di fondo è un grandissimo milanista. e sono sempre stato convinto che le cose che dice (che deve dire..) non sono per niente quelle che pensa. lo vorrei proprio sentire parlare libero dal suo ruolo, sfogherebbe tutto il suo reale dolore per questi anni di frustrazione
     
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    Che sia milanista non aggiunge niente al giudizio.

    Ripeto come fai a criticare pubblicamente chi ti paga ?

    Un minimo di critica me l'aspetto da altri.
     
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327 replies since 20/7/2013, 11:40   6497 views
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