La bella storia del vecchio Pipita e del giovane Cutrone

di Pietro Mazzara

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Nulla può essere mai creato o distrutto

    Group
    Admin
    Posts
    31,456
    Reputation
    +2,594
    Location
    Ascoli Piceno via Brasil 7

    Status
    Offline
    Elliott, è tempo di accelerare sull’amministratore delegato. La bella storia del vecchio Pipita e del giovane Cutrone. Rino, contro la Roma ottima lettura

    03.09.2018 00:00 di Pietro Mazzara

    Inizia la pausa per le nazionali e quale miglior momento per mettere a posto quei tasselli, a livello dirigenziale, che ancora mancano? Il fondo americano Elliott, che era presente a Milan-Roma con una delegazione importantissima capitanata da Gordon Singer, che conferma la voglia di Elliott di elevare il progetto-Milan ai livelli che competono al club rossonero. Rimangono ancora scoperte le posizioni di amministratore delegato e di quello che, di fatto, è un vice ad. I nomi sono quelli di Ivan Gazidis e Umberto Gandini, con il primo che sta ancora cercando il modo giusto per liberarsi dall’Arsenal mentre Gandini, che non era presente a Milan-Roma di venerdì sera, attende il via libera per poter tornare a Casa Milan, il tutto dopo che avrà sistemato la sua posizione con i giallorossi. Insomma, ci sono tutti gli elementi per poter fare le cose fatte per bene, ma Elliott deve accelerare un po’ sui suoi programmi per poter dare al Milan una governance, anche politica, completa e operativa il che porterebbe Paolo Scaroni a ricoprire il ruolo di presidente operativo, mentre attualmente esercita anche la carica di amministratore delegato ad interim. Elliott poi dovrà fissare con il comune di Milano e con l’Inter l’incontro per la gestione e riqualificazione di San Siro, mentre si è ancora in attesa del dispositivo completo del TAS per poi andare a discutere con l’Uefa.

    Milan-Roma ci ha anche lasciato in eredità una bella storia, quella rappresentata dal gol del 2-1 di Cutrone su assist di Higuain. Il Pipita ha giocato un pallone geniale per Patrick, che ha confermato il suo altissimo tasso di realizzazione in rapporto ai tiri effettuati nello specchio della porta. I due, già a Napoli, si sono aiutati a vicenda e contro la Roma, il loro feeling è cresciuto. Ad oggi è difficile pensare che possano giocare insieme dall’inizio, ma mai dire mai. Quel che è certo è che Patrick ha alzato ulteriormente la qualità negli allenamenti e sta studiando i movimenti di Higuain, che non disdegna qualche consiglio al compagno di reparto, arrivato a quota 19 gol in prima squadra in un anno e qualche mese. Cutrone, se imparerà da Higuain, potrà ambire ad essere il centravanti titolare del Milan degli anni a venire, ma anche della nazionale italiana visto che, della sua generazione, è l’unico ad esser riuscito ad emergere mentre il più blasonato Pinamonti si è perso per strada mentre Tumminello ha avuto più sfiga che gioie a livello di infortuni.

    Una settimana fa, analizzando i dati del match report della Lega e la prestazione del Milan a Napoli avevo sostenuto che il ripartire con la palla tra i piedi stando bassissimi, non era stata una buona idea. Contro la Roma, qualcosa è cambiato. Il Milan ha sì giocato spesso il pallone dal basso, ma lo ha fatto con velocità e precisione, senza disdegnare qualche palla lunga verso Higuain quando la pressione della Roma si faceva più omogenea e difficile da superare. Ma la vera mossa che ha mandato in crisi Di Francesco è stata la rinuncia ai cambi lato-lato, tratto distintivo del Milan di Gattuso. I rossoneri hanno aggredito di più le fasce e sono arrivati a fronteggiare la difesa a 5 in linea della Roma con più verticalità e con una miglior occupazione degli spazi da parte delle mezzali e del centravanti. Ne è testimonianza il gol di Kessie, che arriva grazie ad un possesso ragionato, sviluppatosi poi nella verticale di Bonaventura per Rodriguez che ha preso alle spalle Fazio e dal suo cross che, a conti fatti, ha mandato in tilt i tre centrali e Kolarov, che perde completamente Kessie dal suo campo visivo. Di Francesco aveva studiato a lungo le giocate di Napoli e aveva pensato bene di chiudersi a cinque per annullare sponde e inserimenti. Ma Rino gliel’ha imbustata, come all’Olimpico sette mesi fa.

    .milannews.it
     
    .
0 replies since 3/9/2018, 16:26   108 views
  Share  
.