Milan - Inter | Il Prepartita

Martedì 1 Marzo 2022 ore 21:00 - Stadio San Siro

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    Milan-Inter, operazione rilancio: il derby di coppa stavolta vale di più

    di Franco Vanni


    Stefano Pioli e Simone Inzaghi (agf)

    Martedì al Meazza la semifinale di andata di coppa Italia, una sfida che arriva in un momento particolarmente delicato per entrambe e che può servire a ritrovare il morale per dare l'assalto allo scudetto. Sia Pioli sia Inzaghi devono ritrovare certezze che sembrano smarrite

    28 FEBBRAIO 2022
    Il derby conta sempre, ma questa volta di più. A Milano vincere la stracittadina non è considerato un titolo stagionale, come in altre piazze. Ma quando c'è di mezzo la possibilità di accedere a una finale, le cose cambiano. Tanto più se come quest'anno Inter e Milan, oltre alla possibilità di giocarsi la Coppa Italia con la vincente fra Juventus e Fiorentina, sono in lotta anche per il campionato. Dal doppio derby di coppa passa gran parte della stagione, tanto per il Milan quanto per l'Inter. Per la possibilità di giocarsi un titolo. E per ritrovare il morale che serve a dare l'assalto a quello a cui le due milanesi oggi tengono di più: lo scudetto.

    Fuori casa vale ancora doppio
    L'ultimo derby di Coppa Italia fra Milan e Inter si è giocato il 26 gennaio 2021. Quarti di finale, 1-2 con rete di Ibra, gol di Lukaku a pareggiare i conti, poi la deliziosa punizione di Christian Eriksen a chiuderli. Questa volta è diverso, e non solo perché entrambi i marcatori nerazzurri di quella partita oggi giocano in Inghilterra. Essendo una semifinale, le gare saranno due. Andata domani in casa del Milan, ritorno il 20 aprile in uno stadio di San Siro prevalentemente nerazzurro. E il dato conta. In Coppa Italia, infatti, vale ancora la regola della rete fuori casa che vale doppio. Dalla prossima stagione le regole cambieranno, ma per quest'anno va così. Con due pareggi con risultati diversi, o comunque con vittorie con differenza gol non coincidente, una esce e l'altra va avanti. Il pensiero va ovviamente alla doppia sfida Champions del 7 e 13 maggio 2003, sempre in semifinale, con lo 0-0 in casa del Milan e l'1-1 quando invece per la burocrazia della Uefa in casa era l'Inter. Forse la più grande beffa nella storia del derby. Poi i rossoneri vinsero in finale contro la Juventus ai rigori nella notte di Manchester. Quella dell'assenza per squalifica di Nedved, nel ricordo degli juventini. Quella degli occhi di Shevchenko prima di calciare il rigore decisivo, nella memoria dei milanisti.

    In cerca di morale per il campionato
    Per l'Inter la sconfitta nel derby di ritorno campionato, lo scorso 5 febbraio, è coincisa con il primo periodo davvero complicato della gestione Inzaghi. Dopo quella sconfitta, con la doppietta di Giroud tutta fatta in tre minuti, i nerazzurri in Serie A non hanno più vinto: hanno pareggiato a Napoli, hanno perso in casa con il Sassuolo, non hanno superato lo 0-0 a Marassi col Genoa. Il Milan nella giornata successiva ha battuto la Sampdoria, poi però si è inceppato, pareggiando con prima con la Salernitana e poi con l'Udinese. La simultanea frenata delle milanesi ha consentito il ritorno in testa del Napoli, a pari punti coi rossoneri, in attesa che l'Inter distanziata di due punti recuperi la gara di Bologna. E proprio col Napoli, nella bolgia del Maradona, il Milan dovrà vedersela domenica. Inutile dire che per entrambe le squadre vincere il derby sarebbe un'iniezione di fiducia fondamentale.

    Turnover obbligato solo per l'Inter
    Il Milan, superato il derby, avrà quattro giorni pieni per preparare la trasferta di Napoli. L'Inter, impegnata venerdì contro la Salernitana a San Siro, soltanto due. Nel calendario dei nerazzurri incombe infatti la sfida di martedì 8 marzo col Liverpool negli ottavi di Champions, competizione da cui il Milan è già stato escluso al girone. Se Stefano Pioli potrà permettersi di schierare la miglior formazione tanto con l'Inter quanto col Napoli, vista la possibilità di recuperare fra una gara e l'altra, Simone Inzaghi dovrà invece inevitabilmente fare un po' di turnover. Meglio spendere il miglior undici contro il Milan domani o tenerlo per la sfida con la Salernitana venerdì? Un dilemma che somiglia molto al proverbiale uovo oggi contrapposto alla gallina domani. E dal punto di vista interista, la prospettiva fa arrabbiare doppiamente: l'incastro dipende da una gara, quella di Anfield, che si preannuncia quasi impossibile. I nerazzurri nella casa dei Reds, una delle squadre più forti del mondo, sono chiamati a ribaltare lo 0-2 subito all'andata a San Siro.

    L'occasione di riscatto per molti
    Tanto il Milan quanto l'Inter si trovano a dovere gestire momenti no di giocatori su cui allenatori e tifoserie puntavano molto. E anche così si spiega quel rallentamento che ha consentito al Napoli di tornare in testa. A Milanello, a parte i soliti problemi di forma di Ibra, a destare preoccupazioni sono i rendimenti di Brahim Diaz, copia sbiadita del se stesso d'inizio stagione, Franck Kessie, che paga forse la guerra di nervi sul rinnovo di contratto, e Ante Rebic, reduce da prestazioni non buone. Alla Pinetina i temi sono come far sbloccare Lautaro e Sanchez, entrambi a secco dallo scorso 17 dicembre, e come restituire sicurezza alla difesa, con De Vrij e Handanovic che nell'ultimo periodo hanno sbagliato qualcosa di troppo. Poi c'è Nicolò Barella, colonna del gruppo e motorino del centrocampo, che a Genova ha dato l'impressione di accusare la stanchezza. Inutile dire che per tutti i giocatori citati, se gli allenatori daranno loro la possibilità di giocare, il derby di domani sarà un'importantissima occasione di riscatto. Come lo è per le loro squadre.

    . repubblica.it


    Poker, manite e trofei alzati al cielo: cinque derby di coppa a tinte rossonere

    Francesco Pietrella
    28 febbraio - MILANO

    Nel ‘77 il Milan superò l’Inter in finale, ma ci sono anche altri risultati storici a favore del Diavolo in questo torneo. L’ultima gioia? Il gol di Cutrone nel 2017

    Cinquine, poker, trofei vinti, gol di meteore e reti di campioni. Storie da derby di Coppa Italia. Milan e Inter si sono sfidate 25 volte in questa manifestazione: la prima nel 1958, l’ultima l’anno scorso, nel famoso “fight” Ibra vs Lukaku. Ecco le partite più belle per i tifosi rossoneri.

    1 di 5:
    1972: derby e trofeo

    Giuseppe Sabadini (a destra) lotta con Roberto Boninsegna

    Si parte dal 1972: sfidi l’Inter, la batti e alzi il trofeo. In due occasioni giocare contro i nerazzurri in Coppa Italia ha portato a vincere altrettanti titoli. Il primo, appunto, nel ‘72. Il Milan di Nereo Rocco, Cudicini e capitan Rivera batte i nerazzurri di Invernizzi sia all’andata che al ritorno. Il format della Coppa però è diverso: 7 gironi da cinque squadre come “primo turno”, poi due gruppi da quattro nel secondo. Le prime due classificate vanno in finale. I rossoneri capitano con Torino, Inter e Juve. Girone tosto. Nel doppio confronto con i nerazzurri, però, arrivano due vittorie per 1-0. Decisivi Sabadini e Bigon. È l’Inter di Corso, Boninsegna, Burgnich. Il Milan di Schnellinger, Prati, Maldera. In finale batte il Napoli 2-0 e vince la Coppa Italia.

    2 di 5:
    1977: un altro titolo

    Il gol di Braglia (a sinistra) nella finale del 1977

    Altro giro, altro trofeo. Nel 1977 il Milan batte l’Inter all’ultimo atto dopo aver superato il primo “gironcino” per differenza reti. Rocco ancora in panchina, Rivera in avanti a creare. Albertosi tra i pali, Fabio Capello in mezzo. I rossoneri arrivano a pari punti con l’Atalanta, ma segnano un gol in più. Primi. Nel secondo girone superano agevolmente Bologna, Napoli e Spal e vanno in finale. Si gioca il 3 luglio a San Siro, ci sono quasi sessantamila tifosi, finisce 2-0 con gol di Braglia e Maldera. È la quarta Coppa Italia della storia. Per la quinta – e fin qui ultima – il Milan dovrà aspettare 26 anni. Curiosità: anche nel 2002-03 si giocano 4 derby in una stagione, stavolta in Champions. I milanisti sanno com’è andata a finire.

    3 di 5:
    1968 e 1992: poker e tris
    Tutt’altro format. Nel 1967-68 la Coppa Italia non prevede la finale classica, ma un girone da quattro squadre in cui ha la meglio chi si piazza primo. Il Milan arriva fino in fondo insieme a Toro, Inter e Bologna, dopo aver eliminato Bari, Varese e Cagliari. All’andata finisce 0-0, ma al ritorno i rossoneri calano il poker. Si gioca il 26 giugno, l’Inter apre i giochi con Nielsen, poi si scatena il Milan: Sormani, Hamrin, Schnellinger e Rosato. Nel mezzo la rete di Achilli. Finisce 4-2, ma i ragazzi di Rocco – campione d’Italia e in Coppa delle Coppe a fine stagione – sfiora il triplete perdendo con il Bologna all’ultima giornata. Coppa al Torino, che invece batte l’Inter 2-0 a San Siro.

    Papin esulta dopo uno dei due gol nel febbraio 1993

    Nel 1992-93, invece, il trofeo ha il solito format ad eliminazione diretta. I rossoneri di Capello, dopo lo 0-0 dell’andata, rifilano tre gol ai nerazzurri: doppietta di Papin nei primi 12’ e tris di Gullit. Esce in semifinale, ma a fine anno vince lo scudetto. È il Milan dei tre olandesi.

    4 di 5:
    1998: la ciliegina di Nilsen

    Savicevic ai quarti di finale nel 5-0 rifilato all'Inter

    La cinquina più famosa di Coppa arriva in una fredda sera di gennaio. È uno dei Milan più in difficoltà di sempre, ma forse ancora non lo sa. Capello in panchina, Weah davanti, il solito Boban. È l’ultimo anno di Savicevic a Milanello dopo lo show delle stagioni precedenti. Maldini, Costacurta e Albertini provano a tenere in piedi il fortino, ma in campionato non è cosa. A fine stagione i rossoneri arrivano decimi, mai in corsa per vincere il titolo. In Coppa, però, si tolgono lo sfizio di rifilare 5 gol all’Inter nei quarti di finale. Apre Albertini su rigore, raddoppia Ganz, poi Savicevic, un autogol di Colonnese e infine lui, il norvegese Steinar Nilsen, uno che a Napoli chiameranno “Baywatch” per via dei capelli biondi e la faccia pulita. Centrale o terzino destro arrivato in estate, nel 1997-98 gioca solo sette partite, ma l’orgoglio di aver piazzato la cinquina non glielo toglierà mai nessuno. Oggi è tornato in Norvegia. Tra il 2013 e il 2015 ha allenato il Tromsoe.

    5 di 5:
    2017: l'anno di Cutrone

    Il gol di Cutrone

    Quando gli chiedono cos’è successo in questi anni risponde sempre allo stesso modo: “Ho avuto un po’ di sfortuna, ma resto quello del Milan”. C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui Patrick Cutrone trasformava in gol quasi ogni pallone. Aveva vent’anni, giocava a San Siro ed era la punta di diamante di Montella prima e di Gattuso poi, 18 gol in 46 partite nella stagione 2017-18. Uno di questi all’Inter. L’unico. Dicembre 2017, quarti di finale, supplementari. A guardarle oggi sono due squadre opposte. Tra le fila rossonere, davanti a Gigio, ci sono Abate, Bonucci, Romagnoli e Ricardo Rodriguez; l’Inter, oltre a Skriniar, ha Nagatomo e Cancelo. Cutrone entra al posto di Kalinic e affonda il colpo al minuto 104. Suso taglia il campo e la mette morbida con il sinistro. Patrick si inserisce e fulmina Handanovic. Si toglie la maglia, va da Gattuso, quasi piange. È il suo anno. Il Milan arriva in finale, ma perde 4-0 contro la Juve.

    . gazzetta.it


    Inter, il derby per rompere un tabù decennale: la serie nera di quattro semifinali

    Dopo il trionfo del 2011 i nerazzurri non sono più arrivati in finale, fermandosi per quattro volte al gradino inferiore
    28 febbraio - MILANO

    Talvolta si dice che le finali è meglio non giocarle, che perderle. Ma sono discorsi che animano le discussioni tra tifosi, perché chi scende in campo vuole arrivare più avanti possibile in qualsiasi competizione. E così in casa Inter si vuole tornare al più presto in finale dopo un'assenza che dura dal 2011. Il calendario, poi, offre la chance di riprendersi il match per la coppa in grande stile, attraverso un doppio derby.

    GLI EROI— L'ultima volta, quasi 11 anni fa, fu Inter-Palermo. La squadra di Leonardo alzò l'ultimo trofeo sulla scia del leggendario Triplete, prima di una generale astinenza da titoli interrotta lo scorso anno dal trionfo in campionato dei ragazzi di Antonio Conte. Come a testimoniare il lascito, la firma fu proprio del tandem offensivo delle meraviglie, protagonista contro i siciliani come lo era stato più e più volte nella stagione precedente. Quel 29 maggio 2021 fu infatti Samuel Eto'o a sbloccare il risultato a metà primo tempo, raddoppiando al 77' prima della rete di Ezequiel Munoz e del sigillo finale di Diego Milito. Doppio assist di Wesley Sneijder e coppa alzata al cielo, contro i rosanero di Delio Rossi: in campo Javier Pastore, Josip Ilicic, Salvatore Sirigu, Federico Balzaretti e il centravanti Abel Hernandez. In panchina, Matteo Darmian.

    . gazzetta.it


    Coppa Italia, Milan-Inter: arbitra Mariani. Al VAR ci sarà Irrati

    28.02.2022 12:10 di Antonio Tiziano Palmieri

    In vista della semifinale di andata fra Milan e Inter di Coppa Italia, è stato designato il direttore di gara: sarà Maurizio Mariani della sezione di Aprilia. Al VAR ci sarà invece Massimiliano Irrati. Ecco la squadra arbitrale al completo:

    MILAN – INTER Martedì 01/03 h. 21.00

    MARIANI
    MELI – ALASSIO
    IV: MASSIMI
    VAR: IRRATI
    AVAR: GIALLATINI

    . milannews.it


    Inter verso un derby al completo: Correa in gruppo, convocazione vicina

    Questa mattina l'argentino ha completato l'intera seduta con i compagni per la prima volta: nel mirino c'è il Milan

    27 febbraio - MILANO

    Il sogno di ogni allenatore. Affrontare un match delicato come quello di martedì contro il Milan con tutta la rosa al completo. Certo, le sensazioni sono quelle di avere tutta la rosa convocabile ma non schierabile appieno, ma l'organico senza assenze è una libidine. Con il ritorno promesso anche di Joaquin Correa, ora Simone Inzaghi si appresta ad avere lo spogliatoio felicemente affollato.

    BUONE NOTIZIE— Il fatto che si parli dell'argentino implica che su Robin Gosens i dubbi siano ormai minimi: nel derby di Coppa Italia il tedesco ci sarà e potrebbe anche dare il suo primo contributo nerazzurro nel finale. Tornando al "Tucu", su cui qualche dubbio c'è stato e la possibilità che si riveda soltanto contro la Salernitana resta in minima parte viva, l'ottimismo per una convocazione sta crescendo.

    ULTIMO UOMO— Con i recenti rientri di Felipe Caicedo, Matias Vecino e appunto Gosens, Correa era il solo rimasto con un asterisco tra i possibili convocati. Ora, senza mettere la mano sul fuoco, quella postilla sembra poter sparire: questa mattina l'argentino si è allenato per la prima volta con il gruppo per tutta la seduta e, se nella rifinitura di domani non ci saranno sorprese, Joaquin sarà in panchina contro il Milan. Una splendida notizia per Inzaghi, con la speranza che questo "all-in" di disponibili rimanga intatto a lungo.

    . gazzetta.it

    Edited by beto~milan - 28/2/2022, 13:52
     
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    Pioli: 'Coppa Italia? Al Milan manca un titolo vinto, è tempo di svoltare. Ibra out, difficile anche per il Napoli'

    La coppa Italia è un obiettivo primario per un Milan chiamato a dare risposte importanti dopo il deludente pareggio ottenuto nell’ultimo turno di campionato contro l’Udinese. Tra il club rossonero e la finale c’è l’Inter di Simone Inzaghi in una sfida densa di significati. Stefano Pioli la presenta in conferenza stampa a Milanello:

    COME VI SIETE PREPARATI PER QUESTA PARTITA - "Con grande attenzione. E' solo il primo round, ma iniziare bene sarebbe importante. La spinta dei nostri tifosi sarà importante".

    SUL CONCETTO DI ESPERIENZA E I PROBLEMI DELLE ULTIME PARTITE - "Concordo con Maldini, la testa comanda tutto. E' la testa che ti fa stare dentro alla partita. Siamo nel momento decisivo della stagione. Abbiamo fatto un percorso straordinario negli ultimi due anni e mezzo, ma quello che conta sarà quello che faremo da domani in poi. Possiamo fare meglio rispetto alle ultime due partite. Abbiamo seminato tanto, è il momento di iniziare a raccogliere. Siamo all'ultimo step, cioè quello di diventare vincenti. E' lo step più difficile".

    SULL’INTER - "La stagione è stata difficile per tutte le squadre. Tutte vivono momenti più o meno ottimali. La classifica dice che il campionato è equilibrato e siamo tutti forti. Non ci sono favorite. È un Derby, come sempre difficile ed equilibrato. Chi vince più duelli individuali ha più possibilità di vittoria".

    SE E’ LA SETTIMANA PIÙ IMPORTANTE DA QUANDO E’ AL MILAN E SULL’ASSENZA DI TONALI - "È un piacere ricevere queste domande perché si vede che abbiamo già vissuto periodi così e non è la prima volta che ricevo questa domanda. È una settimana importante, ma non deciderà le nostre sorti. Sono partite importanti, ma c'è modo di recuperare. Per Tonali, fa parte del gioco. Pesa, ma abbiamo altre risorse e le utilizzeremo al meglio".

    SULLA SPINTA IN CASO DI VITTORIA - "Assolutamente sì. In questo momento abbiamo bisogno di partite così. Dovremo puntare sul nostro modo di giocare, servirà una partita coraggiosa".

    SUL PERCHÉ LA SQUADRA DEVE CREDERE DI POTER VINCERE QUALCOSA - "Vogliamo vincere tutte le partite. Siamo concentrati sulla partita di domani”.

    SUI 12 PUNTI PERSI CONTRO LE PICCOLE - "I numeri non mentono mai, abbiamo avuto delle difficoltà. Non siamo stati in grado di chiudere le partite e allo stesso modo non siamo riusciti a controllare e comandare certe partite".
    SU COSA E’ SUCCESSO CONTRO L’UDINESE - "E' stata una questione di atteggiamento, ci siamo abbassati. E quando difendi basso in area può succedere di tutto. Dobbiamo essere più aggressivi in fase di non possesso. La squadra fa bene quando va forte, ma dobbiamo crescere anche nella gestione delle situazioni, soprattutto quando gli avversari ci aspettano. Dobbiamo far girare di più palla".

    SE DOMANI PUÒ GIOCARE KRUNIC - "Ho fatto le mie valutazioni nelle ultime partite, se non ha giocato non era dentro a queste valutazioni. Ma Rade ha la mia assoluta fiducia, domani può giocare".

    SE IL DERBY PUÒ AVERE RIFLESSI SUL CAMPIONATO - "E' sempre un derby, ti porta tante emozioni. Fare bene sarebbe bene sia per la Coppa Italia che per il campionato".

    SE IL MILAN SI È AFFIDATO TROPPO AI SINGOLI - "Non ha mai fatto parte della nostra mentalità e non sta succedendo questo, ma nelle ultime due partite siamo calati dal punto di vista della qualità. Giochiamo di squadra, cercando di sfruttare le caratteristiche dei singoli perché abbiamo giocatori forti".

    SE HA RAGIONE ALLEGRI CHE LA QUOTA SCUDETTO E’ A 84-85 PUNTI - "Non lo so. Io continuo a pensare che le prime 5 si giocano scudetto e i 4 posti Champions. Non so quanti punti serviranno, tutte hanno rallentato. Mancano 11 partite, è difficile affrontare tutte le squadre in questa fase. Sicuramente serviranno più di 80 punti".

    SU IBRAHIMOVIC - "Sta un pochino meglio, per Napoli non so se ci sarà. Va valutato giorno dopo giorno".

    SU FLORENZI - "E' un giocatore forte. Ho due terzini forti, è un titolare anche lui del Milan. Vedremo che scelte farò per domani e poi per Napoli. E' un giocatore di cui non posso che parlare bene".

    SU KESSIE IN CALO - “Molto dipende dal fatto che ha segnato meno gol, ma il lavoro che fa è positivo per la squadra".
    calciomercato.com
     
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    I 7 milioni dati a Ibrahimovic sono veramente soldi buttati nel cesso.
     
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    E' chiedere tanto portare Lazetic in panchina almeno per evitare, se le cose non stanno andando bene, di mettere Maldini nel finale? Inutile dire che l'importante è non prendere gol ,ma non ne siamo molto capaci. Loro poi non vedono l'ora di vincere un derby quest'anno.
     
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    Ho una domanda, oggi per la prima volta vado alla stadio, l unico posto libero che ho trovato è stato nel settore I, vicino alla curva dell Inter. Volevo sapere in gatti se mi ritroverò in mezzo al tifo interista, rispondetemi vi prego che sto in ansia
     
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    Non mi sembra così drammatico... :D

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    No volevo sapere se mi ritrovo l unica milanista in mezzo agli interisti!
     
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    Lo spero grazie tante ❤️🖤
     
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    In bocca al lupo e Forza Milan!
     
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    Nonostante sia un derby importante non la sto sentendo come quello di campionato. Speriamo bene, nonostante non siano in un buon momento avranno il sangue agli occhi perché pensavano di non meritare di perderla.
     
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    CITAZIONE (Nathden @ 1/3/2022, 12:49) 
    Ho una domanda, oggi per la prima volta vado alla stadio, l unico posto libero che ho trovato è stato nel settore I, vicino alla curva dell Inter. Volevo sapere in gatti se mi ritroverò in mezzo al tifo interista, rispondetemi vi prego che sto in ansia

    Qual'è il settore I?
     
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    Il settore colorato di rosso.
    Vicino alla Torre 4.
     
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