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    Tifoso

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    fratelli, fratellini e collaterali rossoneri
    ho il grande piacere di pubblicarvi questo mio testo, che - per gioco - ho voluto pubblicare sulla mia pagina facebook, contro i ratti che ci alzeranno lo scudetto in faccia
    se usate fb e vi va, mi trovate con il nome Max Gooding
    se qualcuno vorrà chiedermi l'amicizia, pronunciando il giuramento PIOLI VAFFANCULO sarò lieto di accettarla


    UN BEL PIPPONE CALCISTICO NEL WEEKEND CI STA

    Nel pieno della 5 giorni più catastrofica che un tifoso milanista potrà mai ricordare, voglio dedicare un pensierino a tutti i tifosi dell'Inter, i quali - essendo per definizione di moderate pretese, nella vita - lunedì prossimo si apprestano a festeggiare, con il massimo godimento, come mai avrebbero potuto augurarsi, uno scudetto al contempo largamente meritato e largamente immeritato.
    Meritato perchè l'inter è la squadra più forte del campionato, che ha espresso il calcio migliore (e voglio sottolineare, soprattutto, i meriti del suo allenatore, che - seppure a guardarlo e a sentirlo parlare sembri un autentico fumetto vivente - si è dimostrato molto bravo e capace di far esprimere il meglio dai calciatori a sua disposizione, che è ciò in cui consiste il mestiere dei allenatore).
    Immeritato perchè, proprio in virtù delle qualità della squadra, l'Inter non necessitava di tutti i favori arbitrali di cui ha goduto nel corso di questa stagione.
    Questo campionato, infatti, sarà ricordato in assoluto come quello in cui maggiormente si è manifestata la chiara volontà di favorire una squadra. Praticamente, una media di un favore arbitrale per ogni partita.
    Stupefacente.
    Merito innanzitutto del suo amministratore delegato, sig. Giuseppe Marotta, grande intenditore di calcio e grande "tessitore di rapporti" con le sfere politiche del mondo del calcio e non, nazionali e internazionali. Tanto per dirne un paio, ricordo che l'attuale Presidente del Senato, noto collezionista di busti del duce, è un ultras interista e rammento la presenza in tribuna a tifare Inter (letteralmente tifare Inter, in base alle immagini che abbiamo visto tutti) del presidente delle Fifa Infantino, lo scorso match, di fianco al sig. Marotta, altrimenti detto Occhiofino (ma, poche storie, bisogna ammetterlo... Marotta è il migliore in assoluto, in ciò. Lo definirei l'erede consacrato e incontrastato di Luciano Moggi. E non deve aggiungersi altro...).
    E conseguenza pure della situazione societaria disastrosa dell'inter, con bilanci che, con una minima vigilanza degli organi preposti e in applicazione delle norme del codice civile, avrebbero dovuto già comportare il fallimento della società stessa (altre società calcistiche sono state dichiarate fallite per molto meno) ma a cui non si è dato corso, in virtù dell'accapo precedente e perchè si tratta di uno tra i club calcistici con il maggior numero di sostenitori in Italia (più qualche disagiato nel mondo), con un coacervo di interessi economici tali che, una eventuale cancellazione dell'attuale società, con necessità di far ripartire il titolo sportivo dalla terza o quarta serie dei campionati italiani, costituirebbe uno sconquasso a 360 gradi.
    Dunque l'Inter deve vincere, il più possibile, per accumulare i maggiori ricavi possibili, da federazioni sportive nazionali e internazionali, diritti televisivi, incassi ecc, e permettere dunque di riaddrizzare la barca.
    Ma il fatto che l'Inter quest'anno sia stata favorita non costituisce assolutamente una novità. Tutt'altro. Si deve infatti affermare, senza tema di smentita, che l'Inter sia, nella sua storia, il club calcistico che ha goduto dei maggiori favori della classe (in senso lato) politica nazionale.
    Qui non siamo nel campo delle opinioni, si tratta di circostanze inconfutabili, di dati di fatto.
    E così, da un lato i favori ricevuti, e, dall'altro lato, le illegalità più volte commesse, hanno permesso a questo (in)glorioso club di accumulare nella sua storia una certa quantità di trofei, buona parte dei quali di cartapesta.
    E dunque, fiato alle trombe.
    L'FC Internazionale di Milano nasce da dei dissidenti del club calcistico milanese precedentemente fondato, l' AC Milan.
    La seconda squadra di Milano si connota nel tempo come la squadra della borghesia milanese, in contrapposizione alla prima, a cui resta, tradizionalmente, la base più popolare.
    Gli interisti sono i bauscia, i milanisti sono i casciavìt. L'Inter è la Milano più snob, più potente e (tanto per non farsi mancare niente) la squadra adottata dal partito fascista, e per questo denominata, ai "bei tempi", "Ambrosiana", perchè non poteva essere "Internazionale", ciò non rispettava lo sciovinismo del ventennio.
    Se vogliamo, si potrebbe anche da ciò desumere una ennesima dimostrazione che gli interisti sono un po' "così"; infatti, l'Inter non poteva che essere la squadra dei fascisti. Esistono dunque dei chiari motivi antropologici.
    I milanisti, i casciavìt, sono invece tradizionalmente il popolo. Per dire... il personaggio interpretato dal fenomenale Gian Maria Volontè nel film "La classe operaia va in paradiso" non poteva che essere un acceso tifoso milanista.
    l'Inter vince il suo primo scudetto nel 1910.
    E' naturalmente, questo (non poteva essere altrimenti), il primo scudetto di cartone. L'Inter infatti se lo aggiudica ai danni della Pro Vercelli, in quanto la finale del torneo (allora si usava così) viene casualmente fissata in concomitanza con quella di un altro trofeo, la Coppa Alpina, che all'epoca era più prestigiosa. La Pro Vercelli, per questo, schierò nella finale del campionato una squadra di bambini (le cronache riferiscono: undicenni !!!!) e l'Inter vinse il suo primo scudetto, rigorosamente di cartapesta.
    Di poi, tanto per sfatare uno dei massimi orgogli dei tifosi interisti (che la natura ha così severamente punito) va ricordato che nel 1922 l'Inter fu retrocessa nella seconda serie.
    L'Inter, infatti, quell'anno arrivo ultima in classifica. E' dunque corretto dire che delle squadre di calcio che nel tempo si sono rese più vittoriose e prestigiose in italia (tipicamente, le tre "stisciate" di Milano/Torino), l'Inter è stata la prima ad essere retrocessa.
    Ultima in campionato. Retrocessa. Stop.
    Tuttavia, sempre per il consueto benevolo intervento del "Palazzo", un cambio di regole successivo alla conclusione del campionato, con una riorganizzazione delle squadre partecipanti alle competizioni, permise ai nerazzurri di essere a tutti gli effetti ripescati (in realtà doveva tenersi una sorta di playoff e l'Inter avrebbe dovuto disputare uno spareggio che manco venne giocato perchè la squadra avversaria fallì).
    Proseguendo nel tempo, non si può non menzionare l'Inter degli anni 60 che collezionò grandi successi, allenata da un personaggio chiamato Helenio Herrera. Il "mago" Helenio Herrera.
    Di questo signore, argentino di nascita, vi invito a cercare qualche filmato di repertorio. Un autentico mammalucco. Da milanista mi viene naturale contrapporlo all'allenatore "rivale" dell'epoca, il triestino Nereo Rocco, un omone decisamente molto basic, che parlava mezzo in italiano e mezzo in dialetto, del quale si racconta che, una volta, invitato da un giornalista a descrivere la tattica adottata dalla squadra, rispose che la stessa consisteva nel prendere a calci ogni cosa che si muoveva, "se è la palla, meglio".
    Fantastico. Altro che quella faccia di copertone del mago Herrera.
    Ma, a quanto pare, a parte l'aspetto, il mago tanto boccolone non lo era. Tutt'altro.
    Faccio riferimento a quelli che qualcuno all'epoca definì in maniera sibillina "i caffè corretti di Herrera". Parliamo dei primi casi di doping accertati/non accertati in Italia. Quelli su cui Ferruccio Mazzola, figlio di Valentino e fratello dell'icona interista Sandro, scrisse un libro che gli valse la denuncia da parte dell'Inter (denuncia che si risolse in un nulla di fatto) e la scomunica del fratello Sandro. Fatto sta che in questo libro, a (pretesa) comprova dell'assunzione di sostanze migliorative delle prestazioni atletiche ma rivelatesi tossiche con il tempo, si cita una sfilza di morti sospette dei calciatori dell'Inter dell'epoca, ultimo dei quali, Giacinto Facchetti, spentosi per l'insorgenza di un tumore.
    Ancora un salto di anni e si accertò che l'Inter tesserò irregolarmente alcuni calciatori stranieri falsificandone i documenti (il cosiddetto "scandalo passaporti", o scandalino, quando c'è di mezzo l'inter....). Recoba, Milito, Motta...qualcuno dei calciatori per i quali furono commessi reati, rimasti tuttavia impuniti.
    Che vuoi fà.... sono ragaaaaazzi.
    Andiamo avanti e arriviamo a tempi più recenti.
    E bè, calciopoli la ricordiamo tutti, anche gli sfortunati interisti.
    Lo scandalo sui condizionamenti arbitrali che punì Juventus e Milan con la retrocessione e tenne magicamente indenne l'Inter, viceversa responsabile di illeciti, accertati ma dichiarati prescritti.
    Come si ricorderà, in base alle decisioni prese dal commissario della Figc Guido Rossi (ex consigliere di amministrazione dell'Inter, ex dirigente Telecom e dunque uomo di Tronchetti Provera) all'Inter fu assegnato uno scudetto d'ufficio e fu di fatto "agevolato" un altro scudetto, che i meneghini si assicurarono in scioltezza in un campionato privo delle tradizionali concorrenti Milan e Juventus.
    Dite che sono troppo di parte ? E allora googlate un pò.... questo non lo dico io, lo disse la grande icona interista, l'odiosissimo allenatore Josè Mourinho, sempre pronto (da autentico ominicchio, qual'è) a mettersi in risalto, a discapito degli altri, il quale disprezzò i successi avuti dall'Inter prima del suo arrivo.
    "Primo scudetto in segreteria, secondo scudetto senza concorrenti": queste le immortali parole del mago di Setubal (mago anche lui? è proprio vero che i giochi di prestigio sono un marchio di fabbrica interista...).
    Ma gli interisti sono fatti un po' così e Morinho non poteva che essere un loro idolo. Ciò in effetti si spiega perchè a lui è legato l'altro loro motivo di esistenza, rappresentato dal "triplete", incominciato dalla vittoria della Champions da quinta/sesta forza del torneo, non di più... ottenuto con il giocaccio catenacciaro del portoghese e grazie a topiche arbitrali colossali (rigore non concesso causato da Lucio con il Chelsea grosso come un monumento, gol annullato a Yaya Tourè col Barcellona che se lo stanno ancora chiedendo...). Mah... quando il Milan degli olandesi scendeva in campo erano 4-0 e 5-0 a tutti quelli che capitavano. Lasciamo perdere, va... rimaniamo in ambito nazionale... anche perchè stiamo celebrando l'Inter qui e in campo internazionale l'Inter, in confronto al Milan, è zero assoluto.
    E così l'Inter lunedì prossimo, davanti agli odiati rivali verso cui i tifosi nutrono un inconfessato complesso di inferiorità (che dubito potrà mai cessare), si aggiudicherà meritatamente il dodicesimo o tredicesimo (pressappoco....) scudetto meritato sul campo.
    Bisogna essere sportivi. Complimenti sinceri.
     
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    Nei momenti liberi mi diverto a scrivere cavolate e facebook e questo forum ospitano più frequentemente i miei sproloqui
    Anche se non mi caga nessuno, continuo a copiare e incollare qui quello che posto su fb
    Che mi frega, siamo ragaaaaaaazzi

    Hakan Chalanoglu il cesso alla turca.
    Arrivò in Italia dalla Germania, dove aveva scontato una squalifica per aver firmato per due squadre contemporaneamente.
    Se è vero che noi siamo quello che facciamo, che le nostre azioni parlano per noi, già questo elemento bastava per qualificare sta sottospecie di soggetto. Ma ad acquistarlo furono dirigenti dell'epoca del Milan che erano ex interisti e dunque tutto si spiega.
    Nel periodo in cui gli hanno - in maniera blasfema - messo addosso la maglia n. 10 rossonera, nulla di che. Ricordo che i dirigenti pingoni dell'epoca lo avevano presentato come un mago dei calci di punizione, roba che ogni punizione al limite dell'area, con lui, equivaleva ad un rigore. Non me ne ricordo una segnata, nè con la maglia più bella del mondo nè con quel fito che c'ha addosso ora, ma forse mi sbaglio.
    Quando poi sono arrivati gli uomini veri (Paolo Maldini), gli è stato detto: "se vuoi X euro: questi sono, altrimenti arrivederci", sicchè il cesso alla turca se n'è andato in un'altra squadra che gli aveva offerto 500.000 euro in più. 500.000.
    Perchè questo è Chalanoglu: se arriva lo sceicco pazzo che si compra l'Akragas, va da Chalanoglu e gli offre mille euro in più rispetto ai cartonati, state certi che quello si trasferisce seduta stante in Sicilia. E' la sua storia personale che ce lo dice.
    Nel frattempo, giusto per completare il quadro, la sua massima performance è stata quella di comunicare urbi et orbi che la moglie, evidentemente in cerca di un uomo con tutti gli attributi al posto giusto, lo aveva cornificato. E complimenti anche per questo.
    La prima volta che si è presentato a giocare davanti ai supporter della sua ex squadra, è stato ovviamente ricoperto di fischi. Dire che era normale è poco, visto come sono andati i fatti; la psicologia del tifoso è piuttosto basic. Un calciatore di media intelligenza avrebbe ignorato le contestazioni, lui invece ha pure provocato, mettendosi le mani alle orecchie (notare anche la curiosa forma di queste, ennesima dimostrazione che si tratta - evidentemente - di un marziano) quando ha segnato un rigore.
    Il dio del calcio lo ha giustamente punito facendolo piangere quando il milan ha vinto lo scudetto, non appena il cesso alla turca si è levato dai coglioni.
    Più recentemente, tuttavia, pare abbia sensibilmente migliorato le sue prestazioni, ritengo molto per merito dell' allenatore (molto bravo) che ha attualmente, sicchè si è completamente bruciato il cervello.
    Va dicendo che attualmente tra lui e De Bruyne non c'è differenza, che Gerrard e Xabi sono lì giusto a un passo ecc ecc. L'ultima amenità dichiarata è che Pirlo non è che fosse meglio di lui, anzi, che lui - rispetto a Pirlo - difende meglio. Questo è veramente un caso umano. Ma davvero sto coso non capisce che non vale un pelo del pube di Andrea Pirlo? Pazzesco.....
    L'unica certezza che ho è che Leonardo Sciascia, se fosse ancora in vita, cambierebbe la celebre catalogazione del genere umano che fece esporre al personaggio del suo "Il giorno della Civetta": uomini, mezzi uomini, ominicchi, piglianculo e chalanoglu.
     
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    ma io ti ho cercato e non ti ho trovato. Cercami tu, Massimo De Simone. Il più bello che vedì, sono io :XD:
     
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    l'ho scritto
    non mi hai trovato come Max Gooding ? strano, adesso ti becco io
     
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    Giuro, solo gente straniera e non un foggiano di m*rda
     
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    ci sono 500mila massimo de simone..... banale !!!!!
     
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